(collezione privata di Mons. Franco Cancelli)

(da adonaj.it)

L’evangelista san Marco nel cap.6, vers.30-44, ci narra la notizia del ritorno dei dodici mandati in missione. Questa serve a introdurre il primo racconto importante della cosiddetta sezione del pane.
Al centro di questi due fatti domina la figura di Gesù pastore, che si prende cura amorosa del popolo.
San Marco racconta con questo motivo tematico:“Quando Gesù sbarcò e vide tanta folla, ne ebbe compassione perché erano come pecore senza pastore” (6,34). A san Marco e alla sua comunità la folla numerosa raccolta attorno a Gesù nel luogo deserto ove si trovavano appare come l’antico popolo di Dio in marcia durante il peregrinare dell’esodo.
L’evangelista san Luca riprende il tema di Gesù buon pastore nel cap.15, vers.4-6, utilizzando immagini consuete della vita palestinese dell’epoca: “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto per andare in cerca di quella perduta finché non la trova? E, trovatala, se la mette sulle spalle tutto contento e, giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: Rallegratevi con me perché ho ritrovato la mia pecora, quella che era perduta”.
Gesù ci fa riflettere su una realtà nota ai suoi ascoltatori: la vita del pastore, il suo attaccamento al gregge, l’importanza anche di una sola pecora.
Ebbene, Dio è come un pastore a cui stanno a cuore tutte le pecore, una a una: infatti non esita a lasciare le altre novantanove per cercare l’unica pecora che si è smarrita.