(da: "Icone e Santi d'Oriente", di Alfredo Tradigo)

Il Salvatore in Trono tra le Potenze AngelicheL'immagine del Salvatore in trono è di origine bizantina e risale ai secoli precedenti all'iconoclasmo. Dalla Cappadocia giunge in Russia nei secoli XII e XIII, e qui raggiunge la perfezione nel registro principale dell'iconostasi nelle grandi icone di Teofane il Greco e di Andrej Rublëv. Il tema è riconducibile alla visione di Isaia in cui il Signore è seduto su un trono circondato dai serafini, (6, 1-4); alla visione di Ezechiele che lo descrive circondato dai quattro esseri viventi, (1, 4-28); alla visione di  Giovanni in cui siede in trono avvolto da un arcobaleno di luce, (Ap. 4, 2-9).
Le varianti di questa tipologia sono il Vangelo sulle ginocchia, (aperto o chiuso) e, soprattutto in Russia, la rotazione e l'asimmetria del piede e della gamba sinistra, che accentuano la dinamicità della composizione.
I quattro animali dell'Apocalisse (angelo, aquila, leone, bue) sono interpretati dai Padri come simboli dei quattro evangelisti.
La mandorla di luce nasconde in filigrana immagini di angeli, generando l'iconografia del Salvatore tra le Potenze angeliche, caratteristica del XV secolo e di tradizione moscovita.
Cristo in trono appare in un rombo rosso inscritto in un ovale blu, a sua volta contenuto in un quadrato rosso: queste figure geometriche racchiudono immagini di cherubini e serafini.
L'iscrizione IC XC rappresenta le iniziali di Gesù Cristo; le tre lettere nel nimbo crociato significano “Io sono colui che è”, il nome con cui Dio si è rivelato a Mosè sul monte Sinai.
L'immagine in filigrana del trono e dei serafini passa dal rombo rosso all'ovale blu ed è attraversata da raggi di luce.
I quattro angoli che l'ovale blu forma intersecando il riquadro rosso (che rappresenta il cielo teso come una tenda) racchiudono le immagini antropomorfe dei quattro evangelisti.
I lembi del manto svolazzante che riempiva il tempio di Gerusalemme secondo la visione di Isaia (Is. 6, 1-4)
Le ruote di fuoco con occhi ed ali di cui parla Ezechiele (Ez. 1, 15-21), e la posizione asimmetrica de piedi determinano una rotazione, sottolineata in alto dalla curva della spalliera del trono.