(da Cristo TriumphansWikipedia)
 
Nell'Italia centrale del XII secolo nacque la tradizione delle croci dipinte, destinate ad essere appese nell'arco trionfale delle chiese o al di sopra dell'iconostasi, ovvero la zona che separava la navata (adibita ai laici) dal presbiterio (adibito al clero); le tavole venivano dipinte direttamente su legno, oppure su fogli di pergamena o cuoio, successivamente incollati sul supporto ligneo sagomato a forma di croce. In esse il Cristo crocefisso era raffigurato in posizione frontale, con la testa eretta e gli occhi aperti, vivo sulla croce e ritratto come trionfatore sulla morte (Christus triumphans), attorniato da scene tratte dalla Passione, e poteva presentare agli estremi dei bracci della croce figurr di contorno, che a partire dalla seconda metà del XIII secolo divennero le figure a mezzobusto della Vergine e San Giovanni evangelista, in posizione di compianto. Talvolta si incontrano anche i simboli degli evangelisti e, nel braccio superiore, un Cristo in maestà.
 
Agli inizi del XIII secolo compare una nuova tipologia, quella del Cristo morto, l'iconografia deriva dal (Christus patiens) d’ispirazione bizantina, ma anche dalla coeva predicazione francescana, dove il Cristo sofferente ha la testa reclinata sulla spalla, gli occhi chiusi, ed il corpo incurvato in uno spasimo di dolore.