MADRE DI DIO DELLA PASSIONE, DETTA ANCHE
STRASTNAJA (RUSSO) O DEL PERPETUO SOCCORSO
 
(da Le Icone Bizantine della Madre di Dio, di Egon Sendler)

Madre di Dio della Passione, detta anche Strastnaja o del Perpetuo Soccorso
Madre di Dio della Passione, o Strastnaja, o del Perpetuo Soccorso
Madre di Dio della PassioneUn primo esempio di questa tipologia fu dipinto dall’iconografo cretese Andrea Ritzos nel XV secolo. Qui il riferimento alla passione è esplicito: due angeli appaiono ai lati del nimbo che circonda il capo della Vergine e mostrano a Gesù la croce, la lancia, i chiodi e la spugna. Gli angeli rivelano così quale sia il motivo che agita il Bambino tra le braccia di Maria e carica di angosciosa tensione il volto della Madre. Questa tipologia viene anche detta del Pollice, perché Gesù si aggrappa al pollice della mano di Maria. Il soggetto diventò molto popolare in Italia nei secoli XV e XVI, soprattutto a Roma, dove l’icona fu venerata dai padri agostiniani e redentoristi, che diffusero poi, in tutto il mondo, il culto di “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso”.
In Russia questo soggetto compare con il nome di Vergine dei dolori (Strastnaja) nel villaggio di Niznij dove, all’inizio, era conservata presso il pittore che l’aveva dipinta. Un giorno essa operò un miracolo su una donna malata proveniente dal villaggio di Palitsy. Si trasportò allora l’icona nella chiesa di questo villaggio, che era dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Nel 1641 venne trasferita, su ordine dello Zar Aleksej Michailovic, a Mosca, dove in seguito si costruì in suo onore una chiesa e, nel 1654, un monastero femminile dal nome Strastnoj. Nonostante la sua presenza a Mosca, questa icona molto popolare in Occidente non era molto diffusa in Russia. In Grecia era ancora più rara.