Vergine di Montenero
 
Vergine di Montenero
 
(Fonti varie)
 
La Madonna regge sulle ginocchia il divino Bambino, che con una mano si aggrappa alla veste materna, mentre con l’altra tiene il capo di una cordicella che lega le zampe di un uccellino, posato sul braccio di Maria. È questa l’immagine sacra che viene venerata nel Santuario della Madonna di Montenero, che sorge su un colle a otto chilometri da Livorno. Da secoli viene considerato il principale tra i santuari toscani, e questo primato è stato sancito anche dalla proclamazione, avvenuta nel 1947, della Madonna di  Montenero quale Patrona della Toscana. Nell’insolito soggetto del dipinto (una tavola di autore ignoto, attribuita alla scuola giottesca e fatta risalire al XIV secolo) molti vedono un’allegoria della fede, che collega a Gesù Cristo i devoti di Maria. Secondo la tradizione, che non ha precisi riscontri storici, ma che è incredibilmente dettagliata, l’origine del culto Mariano di Montenero risale al 15 maggio del 1345. Quel giorno un anonimo pastore, storpio dalla nascita, si trovava alle falde del colle curando il gregge quando, tra l’erba, scorse una grande e pesante tavola dipinta che raffigurava la Madonna col Bambino. La prese tra le mani, incuriosito, e in quello stesso momento udì una dolcissima voce femminile che gli diceva di portare quel quadro sul colle, salendo fino a quando avesse potuto reggere alla fatica. Il pastore, stupito ma per nulla spaventato da quella voce ultraterrena, iniziò a scalare il colle trasportando quel pesante fardello, e riuscì a raggiungere quasi la vetta. Quando si fermò, spossato, e posò al suolo la tavola, si rese conto di non essere più storpio. Nel punto in cui era stato posato il quadro, e dove era avvenuta la miracolosa guarigione, venne poi costruita una piccola cappella. A prendersene cura furono inizialmente alcuni  eremiti che vivevano nella zona, poi il compito passò a diverse congregazioni religiose, finchè la chiesetta e la sacra immagine vennero affidate ai monaci Vallombrosani. Per oltre due secoli il culto della Madonna di Montenero continuò a diffondersi, lentamente, ma affondando sempre più le radici nella devozione popolare. I pellegrinaggi si fecero sempre più frequenti e numerosi, e per poter accogliere un numero sempre crescente di devoti nel 1575 la cappella venne trasformata in una grande chiesa, che costituisce il nucleo centrale dell’attuale santuario. Due secoli dopo, nel 1774, il tempio venne ampliato con la costruzione di un importante presbiterio a cupola, e l’immagine della Madonna col Bambino venne posta sopra un nuovo, sfarzoso altare.