Madre di Dio di Vladimir - Vladimirskaja
 
(da "Le Icone bizantine della Madre di Dio" di Egon Sendler)

Vergine di Vladimir - VladimirskajaTra tutte le Vergini della tenerezza,la più celebrata e la più bella è certamente la Vladimirskaja o Madonna di Vladimir, che risale agli inizi del XII secolo.
La tradizione vuole che la Vergine di Vladimir, come numerose altre icone, sia stata dipinta da San Luca. L’icona sarebbe stata trasferita verso il 450, sotto il regno di Teodosio il Giovane, da Gerusalemme a Costantinopoli, dove sarebbe rimasta fino al secolo XII. Tra il 1125 e il 1130, il patriarca Luca la inviò a Jurij Dolgorukij, principe di Kiev. Questi la affidò al monastero della città di Vysgorod, antica sede della principessa Olga. Nel 1155, Jurijj Dolgorukij fece dono della città e del monastero a suo figlio, il principe Andrej. É in quest’epoca che l’icona cominciò a operare miracoli e attirò numerosi fedeli.
Un giorno si vide l’icona restare in aria, sospesa in mezzo alla chiesa. Il principe Andrej comprese che la Vergine aveva scelto per la sua icona un altro luogo, diverso da quello in cui si trovava. Poichè da molto tempo pensava di seguire la gente che partiva per il nord della Russia, decise di fondare un nuovo principato nella città di Rostov. In piena notte, senza avvertire suo padre, si avviò verso il nord, portando con sè l’icona di Visgorod. Arrivato con i suoi uomini presso Vladimir, vide che i cavalli si rifiutavano di avanzare. Fece allora celebrare un’ufficiatura (moleben) in onore della Madre di Dio e decise di far costruire una chiesa in quel luogo. Due anni più tardi, nel 1160, la costruzione era già ultimata.
L’icona, riccamente ornata a cura del principe Andrej, vi fu esposta alla venerazione dei fedeli. Da allora, numerosissimi sono i miracoli attribuiti alla Vergine di Vladimir, a partire da quello operato nel 1164, quando, durante una campagna contro i bulgari del Volga, i soldati del principe Andrej Bogoljubskij scorsero la Croce e l’icona in una luce risplendente; così, incoraggiati dal segno, vinsero la battaglia e cacciarono il nemico. Era il 1° agosto, festa dell’Esaltazione della Croce; quel giorno divenne la prima festa dell’icona.
L’espressione della Vergine di Vladimir è pervasa da una grande emozione dolorosa. Tutto l’essere della Madre è penetrato dal mistero di Suo Figlio. Il mondo esterno non esiste più, lo sguardo della Madre non comunica più con lo spettatore. È la solitudine dell’essere umano in comunione col suo Dio, che parla più di tutti i gesti e i simboli. La ricchezza trasmessa a noi dall’icona di Vladimir è legata alla manifestazione del dogma dell’incarnazione nella sua compiutezza. Incarnazione e passione sono una sola realtà, quella dell’amore di Dio. Si spiega così il posto speciale che deve essere dato a questa icona.
Da parecchi anni la sua fama si è diffusa in tutti i paesi del mondo. Proclamata da Papa Giovanni XXIII simbolo e patrona dell’unità delle Chiese, le sue riproduzioni accolgono le preghiere dei cristiani di ogni confessione che si rivolgono a lei.
Non è questo il più grande miracolo operato dalla Madre di Dio attraverso l’icona di Vladimir?